Informatica e pensiero computazionale nei curricula.
Uno dei compiti emergenti dell'educazione è quello di stimolare gli studenti a capire il digitale oltre la superficie. Per esempio, i videogiochi sono una componente importante e controversa della rivoluzione digitale.
Si gioca seguendo le regole, ma per apprendere può anche essere utile modificarle e crearne di nuove. Una delle componenti dell’educazione in ambito digitale ritenuta oggi particolarmente significativa è il cosiddetto "pensiero computazionale".
Questo fa riferimento ad un insieme di saperi, concettuali e metodologici, e di capacità di contestualizzazione applicativa che devono diventare patrimonio di tutti e devono quindi essere presenti nei curricula dalla scuola primaria fino alla secondaria di secondo grado.
Saper usare il pensiero computazionale in una pluralità di contesti:
Saper usare il pensiero computazionale in una pluralità di contesti:
-negli aspetti scientifici, sociali e applicativi, permette di sperimentarne appieno le potenzialità, i limiti e le implicazioni sociali e di cittadinanza attiva.
Ad oggi, non esiste un riferimento alla disciplina Informatica nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado. Nei Licei questa è collegata all’insegnamento di Matematica e solo negli Istituti Tecnici è presente, seppur con nomi diversi, l’informatica come disciplina.
Nel sistema educativo italiano c’è una consolidata tradizione di sperimentazione dell’informatica e della programmazione.
-Negli anni 80, con l’introduzione dei primi personal computer nelle scuole, sono state sviluppate numerose iniziative di avvio alla programmazione sia promosse dagli stessi insegnanti, sia a regia ministeriale, e quindi di rilevante impatto territoriale, come i vari Piani Nazionali per l’Informatica.
Successivamente, l'evoluzione di hardware e software, che ha reso sempre più facile l'interazione con i computer, e la parallela evoluzione dei quadri cognitivi e pedagogici che hanno modellato il processo di rinnovamento del sistema scolastico, hanno portato ad un cambiamento nel modo di concepire e usare la tecnologia digitale in ambito scolastico.
Gradualmente si è passati da un interesse educativo tutto centratosull’integrazione di elementi e metodi propri dell’informatica nei programmi scolastici, ad un approccio volto allo sviluppo di metodi e pratiche basate sull’uso delleTecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) per migliorare e innovare i processi di insegnamento/apprendimento nei vari ambiti disciplinari.
Gradualmente si è passati da un interesse educativo tutto centratosull’integrazione di elementi e metodi propri dell’informatica nei programmi scolastici, ad un approccio volto allo sviluppo di metodi e pratiche basate sull’uso delleTecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) per migliorare e innovare i processi di insegnamento/apprendimento nei vari ambiti disciplinari.
Anche in questo mutato contesto, ci sono state numerose ricerche e sperimentazioni condotte in tutti i percorsi scolastici, anche di diverso livello, dove la programmazione ha continuato a rivestire un ruolo significativo.
Recentemente, queste esperienze, hanno ripreso ulteriore vigore e intensità. Per dare un’idea del rinnovato interesse che la programmazione riscuote oggi in campo educativo si pensi all’importanza crescente che assumono in ambito scolastico i contesti ludici come le gare di robot, le competizioni quali le Olimpiadi di Informatica e di Problem Solving, i progetti a regia ministeriale come Problem Posing & Solving e Programma il Futuro.
Tutte queste iniziative hanno avuto il merito di riportare il coding al centro dell’attenzione educativa,a partire dalla scuola primaria.
Imparando a programmare si acquisiscono competenze per costruire storie interattive, animazioni,simulazioni,videogiochi.
Lo sviluppo del pensiero computazionale fornisce un apparato concettuale che permette di riflettere su e/o modellare una costruzione intessendo un rapporto tra un progetto e la sua realizzazione.
La costruzione di questa capacità può contribuire a favorire lo sviluppo di elementi di progettualità anche in ambiti disciplinari diversi da quello informatico.
Coding e pensiero computazionale possono contribuire ad apprendere strategie di: risoluzione di problemi, progettazione e comunicazione.
Nello spirito di costruire insieme “la buona scuola”, si ritiene utile proporre le seguenti raccomandazioni per l'introduzione dell'informatica e del pensiero computazionale nei curricula là dove non siano ancora presenti.
In particolare, sarebbe opportuno che si proceda ad una revisione delle "Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell'Infanzia e del Primo ciclo dell'Istruzione”, introducendovi l’Informatica come disciplina.
Qui di seguito, vi proponiamo un esperienza di un insegnante, di come è riuscita con i suoi piccoli alunni, a coniugare creatività e tecnologia, dimostrazione che, le tecnologie, non sempre influenzano in modo negativo l'apprendimento:
http://www.educationduepuntozero.it/community/giocare-apprendere-le-tecnologie-4037175394.shtml
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